lunedì 31 maggio 2010

Aggiornando

E' da un pò che non scrivo, inizialmente perchè andava tutto benissimo (avevo anche pensato di intitolare un post dal titolo 'Va tutto bene?'), poi perchè sono successe tante cose, belle e brutte.

Ho avuto un mega litigio con Paponzo, e non ci siamo parlati per tre giorni. Periodo in cui io ho smesso di fare la moglie e ho continuato a fare la mamma.
Torni dal lavoro? Bene niente pranzo-cena, arrangiati?
Domani vai a lavoro? Bene, niente pranzo a sacco, arrangiati.
Ti sei addormentato
sul divano? Bene, dormi lì, perchè io non ti sveglio affatto.
Ecco, in fondo, devo dire che ha funzionato, perchè, lui ha ceduto, mi ha chiesto scusa (a modo suo, perchè dalla sua bocca non uscirebbero mai parole tipo: amore perdonami, ho sbagliato, ti chiedo scusa, ti amo e bla bla bla...

Le Polpette stanno bene, sono furbe e una ne pensano e mille ne fanno
.
Hanno imparato ad usare (soprattutto la Polpona), diminutivi, soprattutto per evitare punizioni, quando ne combinano una delle loro. Ora Paponzo, non è più Papi, ma Papino, ed anche io non sono più Mamma ma Mammina....che emozione!
Ieri sera, siamo stati alla festa della Prima Comunione di una cugina di Paponzo. Sono tornata a casa stanca, esaurita e con i piedi retinati (essì, perchè c'avevo le calze a rete). Loro sono rimaste sveglissime e in azione fino alla fine della cena. Io non ce la facevo più a rincorrerle e a vedere tutti belli seduti e tranquilli a mangiare (compresa suocera, suocero, zii e cugini). Ad ogni modo è andata.

Oggi invece una triste notizia. Mia nonna, la nonna Enne a cui avevo dedicato un post qualche giorno fa, sta veramente male, e se mio padre, che è l'ottimismo fatto persona, ha detto che ha i giorni contati, non può che essere la verità. Ecco, questo mi rattrista tanto e ogni volta che squilla il telefono, mi viene un tuffo al cuore, ed io prego, ma sinceramente non so cosa chiedere al Padre Eterno, perchè in fondo la mia nonnina ha 90 anni e se deve vivere una vita terrena infernale, forse è meglio una vita nell' al di là . Non so è difficile, non so neanche cosa pensare, mi basta credere che qualunque cosa accada, non sarà avvenuta per caso.

sabato 22 maggio 2010

Per voi.....Polpette mie.

Popettine di mamma, questo è per voi......Siete la mia vita, vi amo.



T'insegnerò (Giuseppe Povia)

Ti insegnerò a nuotare
Così vedrai che il mare saprà chi sei quando l' abbracci
E sulle sue onde ti farà dormire

Ti insegnerò che dare è meglio che avere
Perché se non ti aspetti niente
Ciò che ti arriva lo saprai godere

Ti insegnerò che avrai coraggio
Soltanto quando avrai paura e che la felicità
Se la vuoi si trova

Ricordati che vola solo chi osa
Diglielo tu al mondo come si fa
Diglielo tu al mondo come si fa
Dagli un motivo per cambiare qualcosa
E usa l'ironia che l'ironia ti consola
che te ne frega dai pure del tu
Dagli del tu a chi vuoi tu ..e tutto il mondo sarà una casa

Ti insegnerò a stirare e ai tuoi 18 anni mi stirerai il vestito
Ti prenderò la mano e sopra una carrozza ti porterò a ballare
Perché sarò il tuo re e non dimenticare che nelle scelte umane un re si può sbagliare
E se succederà ti prego non lo odiare

Solo così vedrai che la felicità.
Se la vuoi si trova, ricordati che vola solo chi osa
Dimmelo tu amore come si fa,
dimmelo tu amore come si fa
dammi un motivo per cambiare qualcosa
e ascoltali i consigli poi però fai da sola
E che te ne frega dai pure del tu
Dagli del tu a chi vuoi tu e tutto il mondo sarà una casa. casa..casa

Avrai coraggio solo se avrai paura
rimpianti ed i rimorsi sono la stessa cosa
E se in un momento strano della tua vita
Senti che stai per cambiare
Bè, allora è l'ora
Bacio

venerdì 21 maggio 2010

Strategie educative

Non so cosa sta succedendo negli ultimi giorni, ma le Polpette sono ingestibili. Sarà che non usciamo di casa da diversi giorni, sarà che il maltempo incombe imperterrito, sarà che siamo reduci da faringiti, sarà che i premolari stanno facendo capolino, sarà quel che sarà, ma io sto impazzendo.
Sono gelosissime una dell'altra, si attaccano a me come cozze allo scoglio, litigano in continuazione e si menano alla grande. Io non ne posso più, sono ESAURITA.
La Polpina è sempre stata la più forte, la meno piagnona e la più gelosa.
Ma negli ultimi tempi, reagisce in modo troppo aggressivo nei confronti della sorella, guai a toccare il suo biberon, il suo passeggino, il suo cerchietto e ahimè la sua mamma. Peccato che io sia anche la mamma di sua sorella e come tale, è giusto che anche lei abbia la sua porzione di coccole e attenzioni. Se solo la vede dirigersi verso di me, passa all'attacco e la ferisce inevitabilmente. La Polpona, dal canto suo, ha imparato a difendersi, sebbene lei pianga in un batter d'occhio.
La differenza sta nel modo di attaccare. La Polpona pizzica e non lascia segli evidenti sul volto della sorella, la Polpina invece, graffia e lascia graffi sanguinanti. Ed io per evitare di sclerare anche oggi, ho spedito la Polpina Terminator a casa della zia D., che si è offerta volontaria. La Polpona ha continuato a fare capricci, per poi addormentarsi stranamente alle 11.30 per risvegliarsi alle 13.30.
Il problema è che la gemella che tutti vogliono portarsi via è la Polpina, perchè come dicevo nell' altro post è quella che non piange mai e se piange prende il ciuccio.

Alle 16 sono andata a riprenderla e lei era felicissima di vedere me e la sorella. Ma i nostri problemi sono ricominciati, non appena abbiamo messo piede in casa.
Ha mostrato un'attaccamento morboso nei miei confronti, rifiutando persino Paponzo.
Voleva stare solo ed esclusivamente tra le mie braccia, impedendomi di cucinare e preparare il pranzo-cena. Mi sono chiesta il perchè di quel comportamento e ho dedotto che:

-anche se la Polpina è felicissima di andar via con nonna, zia, cugina, non è giusto che vada sempre e solo lei (la Polpona si dovrà pure abituare, o forse i parenti dovrebbero imparare a portar fuori anche lei).

- la bambina va fuori con piacere, ma poi in fondo vive un disagio, perchè forse si sente abbandonata da me.

-vedendomi arrivare con la sorella, capisce che, mentre lei era dalla nonna, zia, cugina, io ero tutta per la Polpona.

Quindi io e Paponzo abbiamo deciso, che la prossima volta che qualcuno vorrà portare fuori una delle due, ci andrà la Polpona, oppure nessuna delle due.

Tutto questo per dire che questa sera la Terminator ha aggredito la sorella, procurandole una ferita sanguinante.
Premesso che fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo, qui urge una soluzione.
In principio la punivo, mettendola nel box per pochi minuti, nella speranza che capisse, ma ottenedo il risultato opposto a quello che speravo.
Poi sono passata, mio malgrado, alle sculacciate, ma anche qui con scarso risultato, soprattutto perchè io lo ritengo un pessimo metodo educativo, credendo che io sono l'esempio, e se mamma mi mena quando sbaglio, è giusto che io meni mia sorella quando sbaglia, e cioè quando prende i miei giochi.
Allora Paponzo, dopo l'ennesima lotta con la sorella, e dopo aver rimproverato la Polpina, spiegandole di aver sbagliato, l'ha presa e messa nel box, lasciandola piangere a squarciagola. Ha pianto disperatamente per circa due minuti (che a me sono sembrate due ore) fino a quando io non ho deciso di prenderla in braccio, perchè lei era in preda ad una crisi di quasi vomito ed io in preda ad una crisi di quasi ansia.
Fatto sta che le è servito, perchè da quel momento in poi, è diventata un agnellino. Si avvicinava alla sorella dolcemente, le sussurrava parole dolci Aia, cuta, bene, bato, mamma bato, papà bato (Marica scusa, ti voglio bene, ti do un bacio, mamma bacio, papà bacio).
E quindi forse forse, abbiamo trovato la soluzione, che poi era il metodo che io già prediligevo, ma che non aveva dato risultati positivi in precedenza, probabilmente perchè la bambina era ancora troppo piccola e faticava a capire il perchè della punizione.
Domani vedremo come andrà, ma su una cosa non ci piove: io e Paponzo siamo stati concordi, abbiamo condiviso la stessa strategia educativa, ed io sono fermamente convinta che per educare i bambini è fondamentale che le due figure di riferimento (mamma e papà), viaggino sulla stessa lunghezza d'onda.

giovedì 20 maggio 2010

Il figlio unico.....una pacchia!

Quando ero una giovincella, chi era già mamma mi diceva che avere un figlio ti cambia la vita. Io lo immaginavo, ma in realtà, faticavo a capire cosa significasse veramente.
Oggi sono mamma anch'io, e so bene cosa significhi.
Premesso che è l'esperienza più bella che una donna possa vivere, avere un figlio, ti sconvolge la vita, ti toglie la tua indipendenza, ti cambia come donna e forse anche un pò come moglie. Ho detto avere UN figlio.
Avere due figli, che nascono lo stesso giorno, a distanza di un minuto uno dall'altro, che crescono insieme, mangiano insieme, che hanno le stesse esigenze nello stesso momento, non solo ti sconvolge la vita, ma te la stravolge completamente. E non parlo solo dei primi tre mesi, che per me sono stati da suicidio, ma anche dei mesi e degli anni successivi.

Tutto questo per dire che ieri, ho provato per la prima volta in quasi 21 mesi di vita delle Polpette, ho provato l'ebrezza del figlio unico.
Tutto comincia con lo svegliarci un pò più tardi del solito, con il fare colazione tutte e tre allegramente, ignorando ciò che sarebbe successo pochi minuti più tardi. Succede che le Polpette decidono di menarsi alla grande, di litigare su ogni cazzata, di contendersi la mamma (che ahimè è solo una). Io praticamente dopo solo un'ora dalla sveglia era già esausta e stanca di dire no, le mani a posto, datevi i bacini, dai fate vedere come vi volete bene, cara, su fai una carezza, Lella fai una carezza a Aia, Aia dai un bacino a Lella, basta, ora vi metto in castigo, no, no, lella lascia i capelli di Aia.....AIUTOOO
Ecco, alle 10 succedeva più o meno questo, davanti agli occhi della santa suocera nonna Emme, la quale, saggiamente mi ha proposto di dividerle fisicamente per una mezza giornata. Ora, mia suocera abita fuori paese, a 7 km di distanza, e se piange? e poi per mangiare? e se mi cerca come fai a riportarmela? oddio no, non ce la posso fare, e se fa cacca e vuole me per consolarsi? e poi è raffreddata, meglio che rimanga qui a casa.
Ed invece la santa nonna Emme, si è portata via la Polpina, prediligendo tra le due, quella che non piange mai, e che in caso di pianto, si consola col ciuccio. Invece la Polpona, che se piange, piange all'infinito, che non prende il ciuccio e che se mi cerca, si salvi chi può, è rimasta a casa con me.
Che dire? Anche se per poche ore (essì, perchè la Polpina è rientrata alle 15) è stato uno spasso. Silenzio in casa, poco disordine, niente capricci. Una vera e propria pacchia. Ed ho pensato a chi di figli ne ha davvero uno e si lamenta all'infinito. Mia cognata ad esempio, che non ce la fa mai, che è distrutta, che la casa è uno schifo (storia a parte, è lei che pulisce poco o mai). Una marea di lamentele per un solo figlio. E no, io non ci sto, capisco che un figlio è comunque un figlio che ti impegna e ha esigenze particolari, ma lamentarsi in continuazione no. Io ieri, solo con la Polpona mi sono proprio rilassata,sono anche scesa a far la spesa senza passeggino, ho preparato un solo piatto di pastina, ho cambiato una sola bambina, l'ho fatta addormentare e mi sembrava di non avere nessuno in casa.
Non so se sarò odiata da chi ha un solo figlio, ma so per certo che sarò ben capita da chi ha due o più figli, indipendentemente dai gemelli.
Ed ora non mi resta che ripetere l'esperienza, mandando via (oddio che brutta espressione)la Polpona, per vedere se regge senza di me almeno mezza giornata.

Non vi nascondo però, che sono stata in ansia per tutto il tempo di assenza della mia Polpina, guardando sempre l'orologio, cercando di immaginare cosa stesse facendo in quel preciso istante e telefonando alla nonna Emme diverse volte.
Devo dire non male, 4 telefonate i 4 ore di assenza.....che dite sono troppe???

martedì 18 maggio 2010

Una piacevole carrambata.

Talvolta, basta poco per far si che un giorno qualsiasi diventi speciale.
Essi, perchè oggi dopo ben 13 anni ho rivisto una mia carissima amica del liceo.
All'epoca, non esistevano i cellulari, o meglio esistevano, ma solo per pochi.
Noi liceali, mica andavamo in giro con cellulare e notebook a portata di mano.
Erano altri tempi, per cui succedeva che finito il liceo, ci si perdeva di vista.
Ma l'amica N., la bella e dolce ragazza che mi siedeva accanto, la ragazza con cui ho condiviso gioie e dolori causati da un brutto o da un bel voto, o dall'antipatia nei confronti dell'insegnante di latino, lei che aveva sempre il sorriso sulle labbra, mi è sempre rimasta nel cuore.
Non la sentivo da anni, ma per vie traverse sapevo che si era laureata (tra l'altro abbiamo preso la stessa laurea, ma specializzazioni diverse), che si era sposata con l'eterno fidanzato, che aveva una bimba.
Quando ero incintona delle gemelle, incontrai sua mamma, la quale mi disse che anche sua figlia era incinta del secondo bimbo.
Il caso ha voluto, che suo fratello, trovasse un posto di lavoro nella farmacia che io frequento più spesso. E così, avevo sempre sue notizie in tempo reale.

Premesso che mia madre abita al piano di sopra e che condividiamo il telefono fisso (che io utilizzo solo per l'adsl), e premesso che il numero è facilmente rintracciabile sull'elenco telefonico, qualche mese fa mi arrivò una telefonata sorprendente. Era lei, l'amica N., che mi comunicò che sarebbe venuta a trovarmi,
non appena avrebbe avuto un pomeriggio libero dal lavoro. Ci facemmo due chiacchiere e ci scambiamo i numeri di cellulare, con la promessa di sentirci più spesso.

Lei vive a 50 km di distanza da me, ma insegna in una scuola elementare del mio
paese, ha veramente poco tempo a disposizione, dato che finito il lavoro è costretta a mettersi in macchina e ritornare a casa, dove l'attendono ansiosi i suoi due pargoletti.

Oggi pomeriggio, verso le 14.30, mentre facevo addormentare la Polpona, mi squilla il cellulare, leggo sul dislpay il suo nome, rispondo e N. mi comunica che è sotto casa mia. Chiaramente le apro il portone e mentre lei sale le scale, ritorno indietro nel tempo. Ripenso a quando lei veniva a casa mia, saliva le stesse scale (essi perchè io abitavo al piano di sopra), entrava e ci chiudevamo in camera per studiare.

Troppo bello rivedere un'amica dopo tanti anni. Troppo bello riabbracciarla, troppo bello bere un succo insieme, troppo bello vedere le foto dei suoi due figli, troppo bello farle vedere la mia casa, troppo bello condividere una fetta di vita mia con la sua. Vabbè, abbiamo parlato soprattutto di figli e mariti, però aldilà di tutto è stata davvero una piacevole carrambata.

domenica 16 maggio 2010

Pensieri contorti.

22.41
Ho pensato a lungo prima di scrivere questo post. L'ho scritto e riscritto nella mia mente, ma dato che al solo pensiero mi sentivo in colpa, ero indecisa se farlo o meno. In questo momento, credo che sia giusto scriverlo, perchè, in fondo sono una persona normale (almeno spero), una persona che pensa (a volte troppo) e spesso le passano per la mente cose brutte che mai avrebbe voluto pensare. E dato che il mio blog, è il mio diario segreto, il mio angolino, ho deciso che non è giusto autocensurarmi, non sarebbe terapeutico, perchè le mie confessioni, tutto sommato, fungono da psicoanalisi.
Sono quattro giorni che non va bene nulla, e tutto deriva dal non star bene delle Polpette. Io credo di non potercela fare, perchè quando loro non stanno bene, scatta in me un non so che, che mi rende nervosa, inadeguata, sbagliata nel ruolo di madre.
Sarà che sono quattro notti che non dormo, sarà che sentirle tossire mi toglie il respiro, sarà che vederle inappetenti mi sconforta, sarà che quando il termometro segna 39 gradi, sudo a freddo, sarà quel che sarà, ma ho desiderato di non essere più mamma. La mia mente ha vagato tanto, fino ad arrivare al desiderare di ritornare ragazza, spensierata e felice. E' proprio quella spensieratezza che mi manca da morire. Sono stufa. Stufa di svegliarmi la mattina e fare sempre e solo le solite cose. E prepara la colazione alle piccole, e cambia il pannolino e rifai i letti e spolvera, e passa l'aspirapolvere, e prepara il pranzo alle Polpette, e mettile a nanna, e prepara la cena a Paponzo, e lava i piatti, e risistema la cucina, e gioca con le bimbe, e raccogli i 3599 giochi sparsi per casa, e mi so rotta. Fortunatamente, in quest ultimo periodo, Paponzo mi sta aiutando molto, certo non mi fa le faccende, ma almeno gioca molto con le bambine, permettendomi almeno di sistemare la cucina senza le Polpette che si attaccano alle cosce. A tutto ciò, si aggiunga che: le pesti non dormono, piangono (soprattutto la Polpona) in continuazione, non mangiano nulla, tossiscono da paura, fanno tragedie ogni volta che mi tocca misurar loro la temperatura, diventano indiavolate quando vedono la confezione delle suppostine, sono nervose, perchè nonostante tutto, sono stanche di stare in casa, litigano più di prima.
Ed io? Io vorrei rinchiudermi in qualsiasi buco della casa e piangere. E quando non ce la faccio più, piango davanti a loro e mi sento male, perchè mi guardano e capiscono. E poi invidio chi è libero, chi passeggia per strada col fidanzato, chi non ha problemi, chi va a Messa la domenica con il vestito bello e nuovo, ma la cosa più brutta che ho pensato è stato l'invidiare chi non ha figli. Si l'ho pensato e mi sono pentita un secondo dopo. Perchè non lo penso davvero, amo le mie figlie più di ogni altra cosa al mondo, ma in certi momenti, penso di non essere all'altezza, di non essere una buona mamma. Lo so che domani, quando loro ritorneranno in forma, mi sentirò la mamma più brava del mondo, però, purtroppo, adesso è così, ed io non ci posso fare nulla se come dice Paponzo, penso, penso davvero tanto da farmi le pippe mentali.

p.s. la Polpona ha messo il suo primo premolare (è strana anche in questo, ha solo quattro incisivi e mi caccia i premolari. ma è normale???)

venerdì 14 maggio 2010

E ci provo ancora: Giveaway di Go Mamma


Allora, qualcuno l'avrà capito che adoro i libri, qualsiasi genere, purchè si legga.
E quindi partecipo al primo giveaway di Go Mamma, che mette in palio un favoloso libro “Le storie di nonna Bruna”, della scrittrice e illustratrice Bruna Tramontana, competo di dvd. Se volete maggiori informazioni basta andare qui.
Allora in bocca al lupo a me!!!

mercoledì 12 maggio 2010

Com'è straordinaria la vita.

Ci sono momenti che passano in fretta
e il tempo che vola sa di sigaretta.
Ci sono momenti che pensi alla vita
ed altri in cui credi che è proprio finita.

E ti viene da vivere, e ti viene da piangere
e ti viene da prendere un treno
andare affanculo, lasciare tutto com’è,
che qui non è facile, ti senti fragile,
qui, dove tutto quello che conta è quello che senti...
è sentire com’è... sentire com’è...

Com’è straordinaria la vita,
com’è, coi suoi segreti, i sorrisi, gli inganni.
Com’è straordinaria la vita,
che un giorno ti senti come in un sogno
e poi ti ritrovi all’inferno.
Com’è straordinaria la vita,
che non si ferma mai,si, non si ferma mai.

E ti viene da vivere, e ti viene da piangere,
e ti viene da provarci ancora,
provare a lottare e dare il meglio di te,
che qui non è facile, ti senti fragile,
qui, dove tutto quello che conta è quello che senti...
e sentire com’è...

Com’è straordinaria la vita,
com’è, che ti fa credere, amare, gridare
Com’è straordinaria la vita,
che un giorno ti senti come in un sogno
e poi ti ritrovi all’inferno.
Com’è straordinaria la vita,
che non si ferma mai,si, non si ferma mai.

Eh!

Com’è straordinaria la vita
che un giorno ti senti come in un sogno
e poi ti ritrovi all’inferno
Com’è straordinaria la vita
che non si ferma mai,si, non si ferma mai.

E mi viene da ridere
E mi viene da vivere

E...

(Dolcenera).

Ecco oggi mi sento così. Questo meraviglioso testo, rappresenta ciò che io provo in questa giornata di merda. Sono consapevole di essere molto fortunata, so quanto straordinaria sia la vita, ma oggi il tempo fa cagare, le Polpette hanno tosse e raffreddore, ed io se mi guardo allo specchio, vedo un mostriciattolo. Ed in fondo, non so neanche cosa cerco, forse semplicemente un pò di sole, un pò di relax, un pò di vacanze e perchè no....una fantastica beauty farm.

giovedì 6 maggio 2010

Mia nonna Enne.

Non so perchè, sento il forte bisogno di dedicare un post alla mia nonna paterna. Forse perchè mi sento terribilmente in colpa nei suoi confronti. In colpa, perchè non vado a trovarla spesso, in colpa, perchè esco ogni mattina, tempo permettendo, con l'intento di andarla a trovare e poi, succede sempre qualcosa che me lo impedisce.
Mia nonna Enne, ha 89 anni, ne compirà 90 a settembre,
Da un pò di tempo (poco in realtà), non è più la donna forte e sicura di sè.
Io me la ricordo bene la mia nonnina. Ha cresciuto quattro figli, praticamente sola, perchè ha avuto un marito dedito all'alcol e ciò le procurava tanta sofferenza. Ma lei ce l'ha fatta. Ha avuto la fortuna di avere 13 nipoti e di diventare bisnonna per 18 volte. Non è stata una persona semplice, nel senso che le piaceva tanto ficcare il naso nelle cose che non la riguardavano. Mia mamma, dice che è stato duro accettare i suoi modi di fare e la sua voglia di 'comandare'. Ma quel che è stato, è stato ed oggi ha bisogno di noi, perchè non sta affatto bene. Io sono particolarmente legata a lei, primo perchè porto il suo nome, secondo perchè le somiglio in alcune cose, terzo perchè, quando morì mio nonno, spesso andavo a dormire da lei.
Quando mia mamma mi dice di andarla a trovare, perchè potrebbe.....succederle qualcosa di brutto da un momento all'altro, io le rispondo male.
Perchè io mia nonna la vedo immortale, non è possibile che la vecchiaia riduca le persone in questo stato. Non è possibile che mia nonna, che non usciva di casa senza la collana di perle, che non andava da nessuna parte senza i capelli in ordine, che non andava dal medico senza farsi depilare, che spendeva fior di quattrini per l'abbigliamento, ora stia in un letto a lamentare il dolore al braccio che ha, dopo essere caduta. Io non lo accetto.
E quel che più mi preoccupa è che dice cose senza senso. Talvolta dice di voler tornare a casa, perchè quella non è casa sua. Ed io so per esperienza personale, che quando iniziano a far così, a dire frasi insansate, il passo da una vita all'altra è breve. Qualcuno dice, che è stata una donna cattiva, ma io so che non è vero, d'accordo,è un pò maligna, è molto diffidente, ma è stato il risultato della dura vita che ha condotto. Quello che dicono, non mi interessa, so solo che ha amato, ed ama tutt'ora, immensamente i suoi figli, i suoi nopoti e i suoi pronipoti, e a me questo basta e avanza.

Ti voglio bene nonnina mia e domani vengo a trovarti con le Polpette....te lo prometto.

martedì 4 maggio 2010

Metereopatica? Si, forse! post senza senso

Questa è la domanda della settimana. Perchè ho passato un fine settimana meraviglioso, pieno di sole ed in piacevole compagnia, ed ora siamo a martedi e non ne posso più di vedere il cielo grigio, che mi ingrigisce pure la mente.
Dunque, il primo maggio è andato benissimo. Purtroppo per Paponzo (ma fortunatamente per me), da bere c'era ben poco e quello che c'era era molto caldo. E'stata una giornata imprevedibile, perchè gli organizzatori (ragazzi ventenni), non hanno pensato a tutto, hanno dimenticato non solo le birre (ribadisco, meglio così), ma anche i piatti in plastica, coltelli e mestoli per tagliare le lasagne. Più che un pic-nic, mi sembrave di essere all'isola dei famosi. Ma al di là di tutto, è stata una giornata divertente, io mi sentivo un leone, mi son goduta la scampagnata, anche perchè dovevo badare solo alla Polpona. La Polpina è rimasta a casa di nonna Emme (la suocera), non per mio volere, ma perchè poco prima di raggiungere il maneggio, che poi dista circa 400 m da casa della nonna, si è addormentata per svegliarsi poi alle 17, orario in cui sono andata a rioprenderla.
Anche la domenica è stata una giornata campagnola, seguita da un pomeriggio al mare.
E poi? Poi c'è il lunedi che mi fa ingrippare la mente, non solo perchè dopo due giorni di assenza, mi sono ritrovata a fare tante lavatrici, ma anche perchè le prime nuvole hanno fatto capolino nel primo pomeriggio. In casa fa caldissimo, le finestre sono aperte ed io sto sempre a ripetere alle Polpette che non si può andare sul balcone, perchè è bagnato, perchè c'è un vento umido, perchè io non riesco a vederle e loro mi ignorano, o meglio mi sfidano.
Allora capisco che se piove o c'è cattivo tempo, non si può uscire, le Polpette sono ingestibili, io sono nervosa e penso che la mia vita mai cambierà. Se invece c'è il sole, si esce, le Polpette stanno buone, si divertono, si stancano e al rientro divorano il pranzo per poi crollare in una lunga siesta.
Ed intanto sogno una vacanza, che chissà se arriverà, mi vedo in una beauty farm, in mani esperte, che mi rinnovano dalla testa ai piedi e mi fanno ritornare Donna, che mi coccolano di massaggi e mi fanno dimenticare che il tempo è brutto ed io sono costretta a stare in casa.

TORNA SOLE, PER FAVORE TORNA!

P.S. Mi sono appena resa conto che oggi è il compleanno del mio blog. Oh mamma è passato già un anno.

lunedì 3 maggio 2010

Bismamma: Giveaway.


L'ho già detto in precedenza, io amo i libri e quando si tratta di blogcandy e giveaway, che mettono in palio proprio libri non riesco a non partecipare. La casa editrice red!, mette in palio tramite il blog di Bismamma, due pubblicazioni che riguardano il mondo dei bambini. Per maggiori informazioni basta cliccare qui.