mercoledì 21 dicembre 2011

Ho voglia di annoiarmi

Che poi la noia non mi è mai piaciuta.
Ma quando la sera arrivo distrutta e mi addormento sul divano alle 21, quando mi dimentico le cose importanti da fare, quando mi rendo conto che non si può vivere in apnea, capisco che mi devo un attimo fermare.
La mia testa è piena di cose da fare, da dire, da non dimenticare. Non ce la posso fare.
La mattina è un corri corri fino alle dieci. Al lavoro arrivo con la lingua per terra, si lavora, c'è da sorridere con i clienti sempre e comunque e nelle brevi pause c'è da pensare a come incastrare le mille cose da fare nell'arco della giornata.
Gli ultimi regali da comprare.
Quelli acquistati da impacchettare.
Trovare il tempo per farli giungere a destinazione.
E poi la recita delle Polpette: gonnelline in carta crespa da preparare e dolcevita da decorare.
Per non parlare poi del pranzo, cena, faccende domestiche.
Il problema forse è questo. Quando trascuro la mia casa, quando non ho il tempo materiale per pulire a fondo vado in crisi. Mi ripeto che non si può far tutto, che me ne devo fregare se non ho spolverato o passato l'aspirapolvere, ma è più forte di me, sto nervosa tutto il giorno.
Da lunedì devo anche pensare al pranzo, perchè Paponzo non sta lavorando e si deve pur mangiare. Quando sono sola, ho tempo dalle 13.30 alle 15.30 per pulire, cucinare BENE e rilassarmi un pò. Ora no. Anzi da domani saremo tutti e quattro. Uno stress unico, visto che in questo periodo sto lavorando come una matta.
E poi mi trascuro. La mattina non riesco a dedicare un pò di tempo a me. Non mi piaccio, a stento riesco a lavarmi, trucco zero, i capelli non ne parliamo. Per fortuna che uso molto i cappelli.
Così non va bene, domani devo assolutamente lavarmi i capelli, truccarmi e vestirmi carina, visto che c'è la recita delle Polpette (che emozione, già piango....vergogna).
E poi vorrei rilassarmi. Sono talmente stanca che nei giorni scorsi non ho acceso il pc, e il che è molto preoccupante. Sono fuori da internet, fuori dal tunnel, fuori da me.
Però alterno momenti di forte stanchezza a momenti di leggerezza. In fondo sto bene con la mia famiglia, sarà che il Natale mi trasmette il senso di amore, di fratellanza, di pace che lo caratterizza.
Mi aspetta un bel Natale. Le Polpette sono ansia per i regali. Alla vigilia saremo in campagna di mia zia. Arriverà Babbo Natale (o BUON Natale come dice Polpina), con tanto di cavallo e carretto. Sarà bello, anche perchè ci saranno qualcosa come 11 bambini ad attenderlo (tranne la Polpina che non lo vuole vedere perchè ha paura).
Si sono felice, devo solo cercare di svuotare un attimo la mia testa ed imparare a dire ma chissenefrega, in fondo domani è un altro giorno.
Buonanotte a tutti.

martedì 6 dicembre 2011

La mia testa sta per scoppiare

Ci sono luci ovunque, le vetrine dei negozi sono illuminatissime già da tanto. Sarà perchè il clima (metereologicamente parlando) non è proprio natalizio. Tipo che la mattina ci sono 15 gradi.
Sembra stia arrivando la primavera piuttosto che l'inverno (pare ancora per poco però).
E così i negozianti, per far respirare aria di festa, hanno esagerato con lucine e festoni. Già a vederli mi viene il mal di testa.
In questi giorni mi sento imprigionata in una bolla. Tante cose da fare, tante emozioni, tanti pensieri.
Ecco perchè mi trema la palpebra dell'occhio destro da tre settimane (domani ore 8 visita oculistica).
Ecco perchè una settimana si e l'altra pure mi compaiono herper labiali, fortunatamente piccoli.
Ecco perchè spesso mi sento affaticata, con il cuore in gola e con la paura di non riuscire a fare tutto quello che programmo.
Ecco perchè sto fumando più del solito (prima o poi smetterò).
Ma il mondo va avanti e inaspettatamente ieri mi è arrivata una telefonata di mia cugina (ovvero sorella che non ho), che mi diceva che era in paese (lei vive nel capoluogo a 100 km da me).
Felicità, occhio tremante, tachicardia, corsa verso casa di mia nonna (che non c'è più da un anno e mezzo).

Apro una parentesi.
La casa di mia nonna è stata acquistata da mio fratello, attualmente scapolo e figlio di papà (nel senso che vive con i miei). La suddetta casa, attualmente è stata affittata ad un uomo settantenne ritornato in patria dopo anni di lavoro in Germania.
Chiudo parentesi.

L'appuntamento con mia cugina era proprio lì, in Via Pacinotti. Sotto casa di mia nonna.
Come se non bastasse, l'affittatario ha invitato me, mio padre, mia cugina e i miei zii a prendere un caffè. E' stata un'emozione indescrivibile. L'occhio ha iniziano a treamre, il cuore a battere forte. Entrare nel portone, salire quelle scale, entrare in casa e poi in cucina. La stessa cucina di mia nonna. Per un attimo ho immaginato la mia nonnina alzarsi dal divano per venirmi incontro, piccola piccola, con gli occhi emozionati.
Ma lei non c'era, e al suo posto c'era un gentilissimo uomo, pulito e ordinato manco fosse una donna. E' stato davvero un'esperienza indimenticabile.
Oggi invece altro temolio dell'occhio, tachicardia, felicità e successivo pentimento.
Sono stata contattata da una scuola per fare una supplenza di due giorni. Mi hanno chiamato alle 12.15, sarei dovuta essere lì per le 12.30 e smontare per le 16.30. Ho rifiutato con le lacrime agli occhi. Cazzo, il mio sogno. I miei sacrifici. La mia laurea. La mia prima supplenza. Il mio sogno, insegnare. Ho rifiutato. Ci penso ancora e l'occhio trema impazzito, mi viene la tachicardia e mi domando se ho fatto la scelta giusta.
I motivi del rifiuto sono tanti:
1- il paese in cui sarei andata dista un bel pò dal mio, non conosco la strada, non so nulla di questo paesino di montagna.
2- ero al lavoro, tra l'altro in tenuta ginnica e pure impresentabile (leggi capelli inguardabili, occhiaie e senza un filo di trucco)
3- le polpette stavo tornando dall'asilo, perchè oggi non hanno pranzato lì.
4-la benzina presente nel serbatoio della mia auto non mi avrebbe permesso di raggiungere il luogo.
5- ho avuto paura. di cosa non lo so.
Ci penso e ci ripenso, forse avrei dovuto accettare (ma come facevo? e le bambine?). Mi chiedo se ci sarà un'altra opportunità,mi dico, se fossi, se avessi, se potessi...... perchè quel famoso treno, passa una sola volta, ma poi mi dico che se è destino potrebbe passare una seconda volta. Al solo pensiero mi ritrema l'occhio.
Mannaggia a me, mannaggia!!!!