mercoledì 9 gennaio 2013

Guardandomi allo specchio

Buon 2013. In ritardo eh! E' che queste festività non le ho sentite molto.
Cioè, la cosa è triste, ma non più di tanto. Io tutto sommato sono stata bene, ho avuto intorno a me la mia famiglia, oltre a marito e figlie, ci sono stati i miei genitori e i suoi, mio fratello e sua sorella. E va bene così.
Solo che nell'aria si avvertiva un non so che di freddino. Voglio dire con gli altri parenti, zii e cugini vari. E lo stesso vale per me nei loro confronti.
Il discorso  è sempre lo stesso. Nessuno ti invita e tutti aspettano l'nvito. Gli abbiamo abituati male, ma quest anno io sono diversa.
Stanca, con tre figlie, ed anche un pò egoista. Si, lo ammetto sono diventata un pò egoista, me ne frego e sto imparando a non pormi mille domande se devo o non devo dire qualcosa. Ho capito che a me nessuno mi caga. Nessuno si chiede se  ho bisogno, se una determinata frase può ferirmi, se accetto visite ad orari improponibili.
E allora da quest anno cambiano le cose, cambio anch'io.
Il mio motto è "tratta come ti trattano che non è mai peccato" e vado avanti a testa alta.
La ragazzina timida e buona che arrossisce e abbassa lo sguardo non esiste più. Ora sono una donna. Una donna di trentacinque anni (OMG non ci credo) che ha enormi responsabilità, che ha una bellissima famiglia a cui badare,  che a volte ha bisogno dell'aiuto di qualcuno che non c'è mai. Sinceramente ne ho un pò piene le palle, anche se mi dispiace ammetterlo.
Non sono fatta così, a differenza di Paponzo che è tutto fuorchè generoso e altruista. Da lui ho da imparare, forse. O forse no. Non lo so.
So per certo che io me la suono e io me la canto.
Forse sono solo stanca, stanca mentalmente, non fisicamente. Fisicamente sono una roccia, una bestia direi. Ho forza da vendere. Però talvolta mi rendo conto di avere tante responsabilità, forse troppe.
E in più ho un marito che esce di casa alle 5.30 del mattino e rincasa alle 18. E nessuno mi aiuta. Provo anche a chiedere a volte, ma la risposta è la stessa: le figlie sono i mie, la casa è mia, la vita è mia e quindi mi prende solo un forte mal di testa.
Probabilmente guardandomi allo specchio vedo ancora quella romantica ragazzina sedicenne che si innamora di un suo coetaneo e progetta un futuro con lui. Oggi quei progetti sono realtà, ho avuto quel che volevo, sono grata a Dio per quel che ho, ma credetemi spesso mi sento crollare il mondo addosso. Vorrei letteralmente fermare il mondo e scendere un attimo. fare ordine nella mia mente. Eppure non chiedo tanto, mi basterebbe un abbraccio, un sorriso, un minimo di condivisione, comprensione e collaborazione. E' così difficile capirlo?

p.s. ho scritto il titolo pensando ad un altro post, ma poi mi sono fatta trascinare dai pensieri e i polpastrelli hanno fatto il resto.
BUON ANNO DI CUORE!