lunedì 25 gennaio 2010

Ninna nanna, ninna nanna.

(post iniziato il 25 gennaio)
E' da un pò di giorni che mi frulla nella testa un argomento di cui spesso si parla e che difficilmente mette le mamme d'accordo. Prendendo spunto dal post di Mammalellella ho deciso di affrontare l'argomento NANNA.
Ora i problemi sono 2:
1- addormentamento;
2-risvegli notturni e riaddormentamento.
Per quanto riguarda il primo problema, ormai mi sono rassegnata.
La Polpina si è sempre addormentata da sola, sin dalla nascita, e tutt'ora, dopo aver bevuto i suoi 250 gr di latte fresco intero con cinque biscottini, dopo averla abbracciata forte forte, accarezzandole i capelli e cantandole il Padre Nostro (tutto ciò in attesa del ruttino), mi indica con la mano il suo lettino e lì ci rimane per almeno dodici ore.
Diverso è il discorso per la Polpona.
Non si è mai, e dico mai, addormentata da sola. Ma come dicevo prima, per me non è mai stato un grosso problema. In principio si addormentava nella carrozzina, sbattendola a più non posso, quasi fosse una giostra, e più forte la si dondolava, quanto prima si addormentava.
Purtroppo era una gran piagnona, e l'unico modo per farla calmare era il dondolio oppure il dormire in braccio, in posizione cuore a cuore.
Successivamente siamo passati al passeggino. Stesso metodo, con la differenza, dopo essermi accertata della fase sonno Rem, di proseguire la nanna nel suo lettino.
Oggi è tutto cambiato. Non abbiamo più il passeggino in casa (era ora), e la Polpona si addormenta a pancia in giù, sulle mie ginocchia (o quelle di Paponzo), cantando diverse ninne nanne, e accarezzandole i capelli ricci ricci.
Ripeto non è un peso per noi questo rituale, perchè poi alla fine il tutto si svolge nell'arco di 5/10 minuti, e se devo dirla tutta, non ho neanche provato i vari metodi di addormentamento "solitario", per non rischiare di svegliare anche la sorella.
Problenma numero 2: ho preso spunto per questo dal post di yummymummy, che a dire il vero mi ha molto consolato.
Succede da sempre , che la Polpona (eh si sempre lei), difficilmente mi fa 12 ore (mi basterebbero anche 8)di sonno continuo. Puntualmente, in orario variabile che va dll'una alle quattro di notte, si sveglia. Fino a qualche mese fa, risolvevo il tutto dandole un biberon di latte e biscotti, finito il quale lei si riaddormentava. Poi, visto il suo peso (13 kg circa), sono passata alla camomilla, e funzionava pure quella. Nonostante ciò, la sua sveglia biologica, la portava a svegliarsi ben presto e cioè alle 6-6.30.
Una mattina ho scoperto che (mannaggia a me!), preparandole la colazione e portandola con me nel lettone, si riaddormentava per almeno altre due ore, anche tre. Ho così iniziato la "bella vita", alzandomi dal letto non prima delle 9-9.30.
Ora dov'è il problema? Da quando succede questo rituale mattutino, la furba, quando si sveglia nel cuore della notte, vuole venire nel lettone per proseguire tranquillamente la nanna. Ed io che sono rinco... fino all'ennesima potenza, l'accontento.
I dubbi, le domande, la sconfitta, io che ho sempre sostenuto i NO NEL LETTONE, io che ho sempre cercato di far capire a mia cognata che i bimbi devo dormire nel proprio letto e in camera loro, io.., io..., io...Che vergogna! Mi consola il fatto che ciò avviene solo per una parte della notte, almeno per ora (no per sempre).
Grazie a lei, tutti i miei dubbi hanno avuto una risposta. Sto parlano del Cosleeping.

(...)Cos’è?
Sostanzialmente è composto di due parole: sleep dormire e co insieme.

Un recente studio americano ha provato che i bimbi abituati a dormire in compagnia sono più socievoli e più aperti alle novità rispetto ai loro coetanei abituati a dormire da soli.

Perché dormire insieme?
Dormire insieme spesso rassicura le mamme un po’ ansiose perché sanno di avere il bimbo accanto e di poter accorrere ad ogni richiamo e, spesso, rassicura i bimbi un po’ ansiosi perché se si svegliano durante la notte sanno che i loro genitori sono lì e si riaddormentano più facilmente.
La maggior parte delle madri attente ai bisogni del bambino, risponde in maniera costante, coerente e sensibile alle richieste di vicinanza e di rassicurazione.

Così nel tempo il bambino si “rassicura” e finisce per “sapere” che la mamma, anche se non c’è, è pronta ad accorrere al bisogno. Finisce inoltre per “sapere” di essere capace ed efficace nel richiamarla, e che, quando ce ne sarà il bisogno, potrà farlo facilmente.

Paradossalmente più al bambino piccolo verrà data la possibilità di stare vicino alla madre quando lo richiede, più sarà capace in seguito di stare da solo.
Più verrà accolto il suo desiderio di dipendenza quando è piccolo, più facilmente diventerà, in seguito, autonomo.

Trascurare sistematicamente le richieste di vicinanza del bambino o rispondervi in maniera incostante rallenta o ostacola questo processo di formazione della “sicurezza interiore”.

Pertanto si può concludere che ogni madre sa che il bimbo piccolo può chiedere di stare vicino di notte soprattutto quando è più piccolo, quando ha paura, quando è malato, quando è ansioso per qualunque motivo e che fornire un “co-sleeping a richiesta” come si fa con l’allattamento è probabilmente la strategia più giusta.(...
)

Questo fantastico post, (di cui ho copiato le parti che ritenevo più interessanti), mi è servito a sentirmi meno sola, in fondo, se la Polpona drme un pò nel lettone ( e quanto è bello sentirla respirare, annusare i suoi capelli), non sarà la fine del mondo, e poi quando fra un pò di anni, questi figli ci sfuggiranno, ci mancheranno soprattutto questi momenti.
(post terminato il 28 gennaio alle ore 14.57)

2 commenti:

mammalellella ha detto...

^-^
Anche Filippo a volte dormiva o dorme in parte nel lettone... la prima volta è stato all'ospedale, aveva 2 gg. W l'istinto materno.
mammalellella

yummymummy ha detto...

amica mia!!!
grazie dei complimenti!!!
chbe brava la polpina che dorme da sola!!!
per quanto riguarda la polpona...se vuoi, puoi provare a mettere il suo lettino accanto al tuo, magari lei si sveglia, ti vede, tu l'accarezzi e lei si riaddormanta...a me non dà fastidio che matteo stia con noi, anzi!!! e anche io difendevo il lettone come ultimo baluardo dell'intimità...ma ho imparato che l'intimità non è dentro il letto!!!
Orsù dunque, anche io ero una brava pedagogista prima di diventare mamma. Oggi ho imparato la flessibilità e il compromesso che, secondo me, fanno della brava pedagogista una brava mamma!!!